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Palo Alto, California,
03
Marzo
2017
|
15:00
Europe/Rome

PRIMO TEST VEHICLE PER LA GUIDA AUTONOMA REALIZZATO DAL TOYOTA RESEARCH INSTITUTE

Riepilogo
  • Nuova piattaforma con più sensori e dispositivi per procedere più spediti verso la guida autonoma
  • Sviluppata per testare estensivamente le applicazioni di guida ‘Chauffeur’ e ‘Guardian’

Il Toyota Research Institute (TRI) ha presentato venerdì 3 marzo il nuovo mezzo dedicato al secondo step della ricerca sulla sicurezza e la guida autonoma, in occasione del Prius Challenge tenutosi a Sonoma, in California. Il nuovo mezzo verrà impiegato per esplorare un ventaglio sempre più ampio di opzioni per la guida autonoma.

Il progetto Toyota sulla guida autonoma ha inizio negli Stati Uniti nel 2005 presso il centro tecnico di Ann Arbor, in Michigan, per poi passare alla registrazione dei primi brevetti statunitensi l’anno successivo. Secondo un rapporto stilato lo scorso anno dalla divisione ‘Intellectual Property and Science’ di Thomson Reuters, Toyota è il brand che detiene il maggior numero di brevetti in questo settore.

Gill Pratt, CEO del Toyota Research Institute: “Questo nuovo mezzo rappresenta la prima piattaforma di collaudo per la guida autonoma sviluppata interamente dal TRI, e rispecchia la rapidità dei nostri progressi in questo settore.

Il sistema si dimostra estremamente potente dal punto di vista computazionale, permettendo uno sviluppo delle capacità di visione e di apprendimento della macchina ("Machine Vision" e "Machine Learning"). La disposizione stratificata e la sovrapposizione dei sensori LIDAR, radar e di quelli della telecamera riducono la necessità di dipendere eccessivamente dalle mappe ad alta definizione, soprattutto per quei sistemi che verranno progettati per aree geografiche che ad oggi non dispongono di una tale mappatura.

Questa piattaforma è la seconda generazione di quella presentata al pubblico nel 2013 da Toyota presso il Consumer Electronics Show, ed è basata sull’attuale generazione della Lexus LS 600h L, modello dotato di una potente interfaccia ‘drive-by-wire’. La piattaforma 2.0 è progettata per garantire il massimo della flessibilità e per essere aggiornata continuamente. La tecnologia sarà utilizzata inoltre per il collaudo delle due principali modalità di guida: ‘Chauffeur’ e ‘Guardian’.

‘Chauffeur’ è un sistema completamente autonomo che secondo le prescrizioni della SAE è sviluppato per il livello 4 di guida autonoma, dove l’autonomia è ‘Geo-fence’ (limitata a determinate aree), e Livello 5, che rappresenta invece il livello massimo.

‘Guardian’ è invece la modalità che non sostituisce ma supporta il conducente, grazie ad un controllo costante dell’ambiente di guida interno ed esterno ed è pronto ad avvisare l’automobilista in caso di potenziali pericoli, per poi eventualmente prendere il controllo della vettura in casi estremi.

Fondamentalmente, si tratta di un veicolo intelligente progettato per migliorare costantemente nel corso del tempo. - Ha continuato Gill Pratt - "Saprà imparare le abitudini e il comportamento alla guida dei singoli automobilisti e beneficerà di un sistema intelligente condiviso con altre vetture studiato per connettersi, raccogliere e condividere una molteplicità di dati. Molto probabilmente l’applicazione ‘Guardian’ verrà distribuita prima rispetto al progetto ‘Chauffer’ e in maniera più ampia, per offrire ai clienti un’assistenza alla guida senza precedenti capace di azzerare gli incidenti e salvare vite umane.

Svoltosi il 3 marzo scorso, il Prius Challenge ha riunito un gruppo selezionato di imprenditori, tecnici e appassionati di auto della Silicon Valley, per permettere loro di entrare in contatto con il Toyota Research Institute e costruire una community con la quale interloquire in termini di mobilità, Data Science, Intelligenza Artificiale e robotica.